Era il 1996 e forse per la prima volta ho pensato di poter fare diventare la passione per la fotografia qualcosa di più vicino ad un lavoro. Partecipavo al 7° Wiener Architectur Seminar; il mio gruppo doveva studiare un quartiere di Vienna denominato Yppenplatz, abitato in prevalenza da immigrati turchi, sede di un bellissimo mercato della frutta e verdura giornaliero e di una piazza (oggi rinnovata), Yppenplatz appunto, in cui una variegata umanità si contendeva il poco spazio a disposizione. Condotti da Richard Plunz, un professore della Columbia University di New York abbiamo passato giorni e notti a parlare disegnare fotografare. Il mio reportage è stato esposto in una mostra e molti mi hanno chiesto perché facessi l’architetto invece che il fotografo…. Essendo ingegnere la cosa mi ha fatto pensare ancora di più!
lunedì 21 febbraio 2011
sabato 19 febbraio 2011
C'ERA UNA VOLTA....
C'era una volta una piccola Kodak Instamatic. Era un regalo dei miei che avevo voluto e usavo per fotografare di tutto, il servizio "bello" di piatti di mia mamma, i miei amici, gatti, cani, i tetti delle case, i paesaggi che vedevo nei viaggi. Spesso usavo le foto come base per "dipingere"...parola grande a 11 anni... ma conservo ancora oggi alcune tele dipinte ad olio che raffigurano cose che avevo visto e fotografato ed anche la mia grande passione..di allora... "L'albero rosso" di Piet Mondrian che ho cercato di copiare in molti modi. alla kodak seguì dopo qualche anno, sempre per un regalo, una fantastica Pentax spotmatic F, con il suo 50mm a vite, a cui seguì un 135 mm. Da allora la fotografia non mi ha mai abbandonato ed è legata alla mia curiosità innata. forse era strano che un bambino usasse la macchina fotografica, i colori e le tele...in effetti degli amici dei miei mi chiamavano "intellettuale"... ed io ci stavo male, ma oggi dopo quasi 40 anni non potrei stare senza fotografare, passione ed hobby "pagato" che mi lascia "viaggiare" sempre.
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